martedì 1 aprile 2014

A CENA CON DINO

Queste sono le ricette che abbiamo realizzato la prima sera a Crespino.

Prossimi incontri :

Venerdì 4 aprile con La Cucina della Domenica 


Venerdì 11 con La Cucina della Feste








M E N U'


LA CUCINA DI TUTTI I GIORNI

Crespino del Lamone, Giovedì 27 marzo 2014



PIATTI UNICI

1. La farinata gialla

2. La pattona o polenta dolce con ricotta o raviggiolo

3. Gli strapponi o schiantoni al sugo di magro


TRAMEZZI

4. Le migliacciole (in dialetto “miazòle”)


DOLCI

5. Frittelle di mele

6. Frittini (pasta fritta)

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LA CUCINA DI TUTTI I GIORNI


La farinata gialla (dosi indicative per 7/8 persone)

E' una minestra al cucchiaio conosciuta dalle nostre parti come Paciarèla.



Ingredienti base: farina gialla (500 gr), fagioli borlotti (250 gr secchi), che vanno ammollati la sera prima, e poi lessati e scolati, cavolo nero, un porro di media grandezza e rigatina (200 gr).
Pulire le foglie di cavolo nero e lessare in acqua leggermente salata, scolare, tritare molto fini e ripassare in padella con olio e 1 spicchio d'aglio. In una padella far insaporire i fagioli con uno spicchio d'aglio schiacciato, un rametto di rosmarino e alcune foglie di salvia. Tagliare a dadini la rigatina e metterla in una padella più grande; dopo che ha fatto il grasso aggiungere un porro, nettato e tagliato a rondelle. Unire poi il cavolo nero e lasciare insaporire senza far seccare troppo. Mettere sul fuoco un paiolo con 3 litri d'acqua e un pugno di sale grosso, aggiungere poi la farina di mais; girare bene affinchè non faccia i grumi. Quando comincia a bollire dopo dieci minuti aggiungere gli ingredienti tutti gli ingredienti in padella, tranne I fagioli (che vanno aggiunti a fine cottura). e poi far bollire per 40-60 minuti. La farinata deve risultare più liquida della polenta e va servita in ciotole o piatti fondi.

                                           La polenta dolce o pattona

Si tratta di una specie di polenta fatta con la farina di castagne, usata in alternativa al pane che si gustava con l'aggiunta di formaggi freschi.
La preparazione consiste nel far bollire dell'acqua leggermente salata (nella proporzione di un litro d'acqua ogni 500 gr di farina di castagne) in un paiolo di rame capace (l'acqua non deve superare i 2/3 della capacità del paiolo). Quando l'acqua è a bollore versarci tutta insieme la farina di castagne che galleggerà completamente sull'acqua. Si infila quindi al centro un matterello e lo si toglie velocemente: dal foro apparirà l'acqua in bollore come dal cono di un vulcano. Lasciar cuocere, senza toccare, per due ore e mezzo. A fine cottura scolare l'acqua e conservarla a parte in un recipiente. Poi cominciare a mescolare vigorosamente la pattona con un matterello, staccandola dalle pareti e dal fondo del paiolo e aggiungendo un po' d'acqua di cottura quando occorre sul fondo del paiolo, senza bagnare la pattona. A questo punto con una spatola di legno a manico corto si compatterà la pattona dandole una forma a caciotta. Si passerà il paiolo sul fuoco affinchè la pattona si stacchi bene dal fondo ed infine si rovescerà sul tagliere, a formare la tipica forma convessa. Con un filo di cotone si taglia a fette sottili e si serve con ricotta o raviggiolo.
La pattona è anche molto gustosa se servita col “Sughetto di Domenico e Ida”. Non abbiamo avuto il tempo di provarlo, ma vi diciamo come farlo.
Prendere della rigatina, affettare fine e da ogni fetta ricavare tre pezzetti, mettere in una padella dal bordo alto dell'olio e la rigatina, far rosolare per 5 minuti senza far seccare, versarvi un po' d'aceto bianco e far sfumare. Mettere nei piatti e raccogliere la rigatina e il sughetto con le fette di pattona.

Gli strapponi




Una piatto semplice e gustoso cucinato quando c'erano pochi ingredienti a disposizione.
Si inizia facendo sulla spianatoia un impasto con farina bianca, acqua, e un po' di sale. Lo si lavora energicamente e poi lo si lascia riposare in un sacchetto di plastica almeno mezz'ora (più riposa meglio è). Nel frattempo si prepara il condimento facendo sciogliere in una padella lo strutto; aggiungere poi un trito di prezzemolo e aglio, far soffriggere lentamente affinchè non bruci e poi aggiungere un po' di concentrato di pomodoro. Far insaporire bene, aggiustando di sale e allungando con acqua di cottura. Intanto con l'impasto tirare delle piccole sfoglie che quando l'acqua bolle metterete sul braccio e “strapperete” velocemente buttandole nell'acqua bollente e moderatamente salata. Quando vengono a galla gli strapponi sono pronti e vanno presi e messi nel tegame con il sugo senza scolarli troppo in modo che l'acqua di cottura aiuti ad amalgamare il condimento. Sono molto saporiti anche così, ma chi vuole può aggiungere del cacio grattugiato o pepe nero.

Le migliacciole (in dialetto miazole)


Le migliacciole rappresentano una gustosa e veloce alternativa al pane. Si tratta di un impasto di acqua, farina, con un pizzico di sale, lavorato bene in modo che non si formino grumi e che deve risultare come una pastella cremosa ma non liquida. In ultimo aggiungere un cucchiaio d'olio e far riposare due o tre ore prima della cottura.
In una padella di circa 20 cm di diametro mettere un po' di lardo o strutto che unga appena il fondo, quando è sciolto versare con un ramaiolo un quantitativo di impasto sufficiente a coprire tutto il fondo della padella, quando sarà abbrustolita bene da una parte rigiratela con un colpo secco e finite di abbrustolire. Togliere dalla padella e scolare su carta assorbente. Rimettere un altro po' di lardo o strutto in padella e procedere con la miacciola successiva, così fino alla fine dell'impasto. E' importante che le miacciole risultino sottili e croccanti.
Per 6 persone sono sufficienti 150 g di farina.

Le frittelle di mele



Fare una pastella abbondante con acqua e farina e un pizzichino di sale che risulti piuttosto densa affinchè aderisca bene alle mele. Privare le mele del torsolo e poi tagliarle a rondelle. Sciogliere abbondante strutto in padella , passare le rondelle di mele nella pastella da ambo i lati e metterle a friggere. Rosolare bene da ambo le parti, scolare, cospargere di zucchero semolato e servire calde.

I frittini o pasta fritta
Un dolcetto semplice per la gioia di bambini e non, in uso soprattutto nel periodo carnevalesco.
Tirare, dopo aver fatto riposare almeno mezz'ora, una sfoglia molto sottile fatta con un impasto di 300 gr farina, 3 uova e se occorre un po' di latte. Spennellare la sfoglia con il succo di limone e arancia filtrati, spolverare di zucchero semolato e con la buccia di limone e arancio grattugiato. Arrotolare la spoglia come per le tagliatelle e quindi tagliare delle rondelle che vanno lasciate chiuse chiuse. In una padella scaldare abbondante strutto, mettere le rondelle a friggere facendo attenzione che non rimangano troppo chiare e quindi molli, ma nemmeno che lo zucchero caramelli troppo scurendo e prendendo l'amaro.